Entro il 2020 Pechino importerà oltre 635mila robot

La Cina è l’importatrice numero uno di robot e continuerà a esserlo. Nella prima parte dell’anno in corso ne ha installati 87mila.

Tre quarti della domanda mondiale di robot industriali proviene da soli cinque paesi: Cina, Corea del Sud, Giappone, Stati Uniti e Germania. Lo stato che tuttavia detiene il primato assoluto è la Cina, che da sola ricopre il 30%. Secondo le indagini condotte dall’ifr, l’international Federation of Robotics, Pechino quest’anno ha importato e installato 87mila robot e da qui al 2020 arriverà a comprarne oltre 635mila.
Anche la Corea Del Sud è molto promettente secondo l’ifr. Le stime prevedono nei prossimi tre anni l’acquisto di oltre 179mila robot.
Gli Stati Uniti costituiscono anch’essi un mercato florido per l’importazione si sistemi robotizzati industriali, le statistiche individuano numeri di acquisti simili a Tokyo e Seul, ma in più detengono un tasso di crescita medio annuo del quindici e non del 5%.
I settori che stanno attraversando una fase espansiva sotto l’aspetto della robotizzazione sono quello automobilistico e quello dell’elettronica. Il primo nel 2016 ha totalizzato 103mila istallazioni di robot mentre il secondo comparto nell’arco di un solo anno, ha registrato un aumento d’istallazioni del 41% all’interno delle aziende mondiali.
Complessivamente l’international Federation of Robotics ha descritto il settore come in forte crescita.
Parallelamente all’incremento della domanda si è assistito e si assiste tutt’ora a un pronta risposta da parte dell’offerta. I tre principali produttori ed esportatori di sistemi robotizzati sono Giappone, Germania e Italia.
La penisola italiana oggi sta incrementando la produzione destinata al mercato interno e contemporaneamente quella finalizzata all’esportazione con un’efficacia tale da essersi aggiudicata il titolo di terzo esportatore mondiale di robot. Nel 2016 ha totalizzato 290milioni di dollari di fatturato estero.

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